sabato 28 aprile 2012

I POLEMICI DI LARINO




Ci risiamo! Ancora una volta coloro che gestiscono le sorti di Larino si perdono in polemiche inutili e sterili e perdono occasioni d’oro. Si discute ancora della localizzazione del costruendo nuovo stabile destinato ad accogliere l’Istituto “San Pardo”. A scaldare gli animi c’è, forse, la prospettiva di utilizzare una delle più belle realizzazioni Liberty di Larino, il villino Petteruti-Romano. A chi fa gola? Sarebbe molto più onesto dire subito che cosa si vuol fare della prestigiosa struttura, che cosa si vuol realizzare nel parco circostante la villa, quali obiettivi ci si prefigge sfrattando gli studenti dalla loro sede storica per relegarli in una periferia squallida e scarsamente servita, e per niente adatta alle esigenze didattiche. Si sente parlare di ”polo scolastico”, ma evidentemente non si tien conto della natura delle Scuole interessate; si vogliono, forse in buona fede, raggruppare in un’unica sede tutte le Scuole superiori di Larino, ma si tralasciano le caratteristiche specifiche delle varie Istituzioni. Sarebbe come dire che si può costruire un Istituto Nautico in montagna ed un Istituto Agrario sul mare. A quanto ne so io, che, pur non essendo un tecnico, ho dedicato più di trent’anni della mia attività didattica agli alunni dell’Istituto Agrario, buoni tecnici si diventa non solo e non tanto sfogliando i libri di testo che, per quanto ottimi sussidi, non possono assolvere al compito di dare l’indispensabile esperienza pratica; quest’esperienza neanche si può formare con qualche visita sporadica in Azienda, ma si deve “sbattere il naso” quotidianamente nella coltura oggetto di studio, per rendersi conto delle trasformazioni continue, delle esigenze improvvise od impreviste delle piante trattate che, come ogni essere vivente, non possono e non devono essere abbandonate a se stesse, magari con qualche visita sporadica ogni tanto. Che ne sarebbe di un bambino abbandonato a se stesso, per un periodo più o meno lungo, senza la continua e premurosa presenza dei genitori? Come si pretende di creare un qualsiasi tecnico con la sola formazione teorica? Potrebbe laurearsi un medico che non ha mai visto un ammalato, ma solo libri scientifici? E come si pretende di assolvere alle esigenze di un Istituto Agrario collocando l’edificio scolastico in contrada Cappuccini, lontano dal luogo delle sperimentazioni e della pratica quotidiana? La villa Petteruti-Romano da sola non basta, è vero, ma si può costruire accanto a lei un nuovo stabile, architettonicamente elaborato in modo da non creare disarmonie ed organicamente a lei collegato con strutture leggere. Questo ridurrebbe considerevolmente i costi, perché si costruirebbe uno stabile più piccolo di quanto si dovrebbe fare se lo si costruisse in qualsiasi altro luogo; il preesistente villino, infatti, può degnamente assolvere al compito di accogliere la parte amministrativa ed anche varie classi (l’intero corso del biennio di ambedue gli indirizzi, ad es.). Ma, e non è cosa di poco conto, si potrebbe risparmiare la notevole somma necessaria per espropriare il suolo in contrada Cappuccini, costruendo in suolo già di proprietà della Provincia. Negli anni scorsi i responsabili dell’Amministrazione Provinciale di CB hanno addotto varie motivazioni alla loro pervicace avversione per la costruzione della Scuola vicino alla villa Petteruti-Romano, citando un presunto pericolo di frane, la presunta presenza di reperti archeologici nella zona interessata, pericolo sismico, ecc. ma tutte le eccezioni sollevate sono state magistralmente confutate dal compianto e non mai abbastanza rimpianto Dirigente Scolastico prof. Luccitelli che, avvalendosi di esperti nei vari settori e di studi effettuati in loco, ha sistematicamente dimostrato l’insussistenza di tutte argomentazioni addotte dai tecnici della Provincia. Nel luogo sul quale si vuol spostare la Scuola, invece, sono venuti alla luce importanti reperti archeologici. Costruire un nuovo stabile lontano dalla sede storica e naturale della Scuola si tradurrebbe in una morte lenta, ma sicura dell’Istituzione. Eppure il sogno del prof. Luccitelli era quello di lanciare sempre più in alto il prestigio di una Scuola che nei suoi cinquant’anni ha ben operato, formando una caterva di validi tecnici, di valenti professionisti, di prestigiosi operatori in tutti i campi dell’agire umano, dall’Università al giornalismo, dalle discipline tecnico-professionali alle discipline giuridiche e così via; era suo, infatti, il progetto di aprire la Scuola ai Paesi della sponda orientale dell’Adriatico, al cosiddetto “Corridoio Adriatico”, favorendo l’afflusso di studenti di quei Paesi nella nostra cittadina, rispondendo alla richiesta di formazione di tecnici nei settori delle coltivazioni viti-olivicole. La presenza di una Scuola efficiente potrebbe richiamare anche stagisti universitari che, approfittando della presenza del Convitto, potrebbero utilizzare il frutteto, il vigneto, l’oliveto e le parcelle create attorno all’Istituto per le loro ricerche e sperimentazioni. Se si vuol bene al proprio Paese non si possono sottovalutare queste opportunità, non ci si deve dividere offrendo il destro ad altri di approfittare della nostra debolezza. Ricordiamoci che la presenza dell’Istituto Tecnico Agrario a Larino, unico nel Molise, è stata una conquista di personalità di indiscusso valore, non solo professionale, ma anche politico, come il prof. Biscardi e l’avv. D’Errico che, pur essendo espressione di due schieramenti politici opposti, operarono in sintonia mettendo al primo posto il bene di Larino. Cerchiamo di non vanificare questa loro conquista, diamoci da fare per potenziare l’Istituto Tecnico Agrario perché non rappresenta solo il nostro passato recente, ma potrà essere uno strumento per aiutare la sopravvivenza della cultura e della vocazione naturale del nostro territorio, quella agricola.

Prof. Mario Moccia

martedì 24 aprile 2012

RASSEGNA STAMPA

Il consigliere provinciale di Costruire Democrazia Michele Durante, in merito alla dialettica politica e istituzionale generata dalla ipotesi di costruzione del nuovo polo scolastico di Larino, interviene sull'argomento e dichiara: “Ci sono una serie di indicatori che consiglierebbero alla provincia di Campobasso, nelle figure del Presidente e dell'Assessore all'edilizia scolastica, di fare una profonda riflessione sul progetto in itinere. I primi sono quelli che rilevano presenze di reperti archeologici, nella forma di sepolture a livelli superficiali, nell'area indicata per la costruzione del nuovo polo scolastico: già questo basterebbe a determinare quantomeno un ripensamento sul tema. Inoltre ci sono esigenze di carattere logistico e didattico, ben motivate dai docenti, dagli addetti ai lavori e dagli stessi alunni, i quali stanno dimostrando un interesse e una progettualità straordinaria, che vanno ascoltate e valutate prima di procedere con il progetto. Infine, e questo non è un aspetto secondario, le forti economie generate dalla costruzione del plesso per l'Itag e l'Istituto per geometri nell'area di pertinenza della villa Petteruti dovrebbero convincerci ulteriormente della bontà della scelta invocata da più parti sul territorio larinese. Quindi, nel rispetto delle procedure mi rivolgo un invito al Presidente De Matteis, che interesserò anche con una interrogazione consiliare sul tema, affinchè apra un serio e costruttivo dialogo con il territorio per modificare il progetto del polo scolastico. L'ipotesi certamente migliore è quella della costruzione del nuovo plesso scolastico che ospiterà l'Itag e l'Istituto per geometri nella sua sede storica, insieme al recupero dell'immobile di Villa Petteruti a Larino



DA COSI'



A COSI'


sabato 21 aprile 2012

LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI CAMPOBASSO


Egregio  Presidente,
abbiamo saputo che è intenzione Sua, e dell’Amministrazione da Lei rappresentata, procedere alla realizzazione in contrada Cappuccini di un Polo Scolastico con l’avvio dei lavori per la costruzione di una struttura che ospiti l'Istituto Tecnico Agrario e l'Istituto per Geometri. Le scriviamo perché fortemente preoccupati per tale progetto e per esternarLe i nostri sentimenti in merito.
Siamo un gruppo di ex allievi dell’Istituto Tecnico  Agrario e riteniamo che la costruzione dell'opera in quel luogo, lontana dal realizzare gli obiettivi che si pone, non sia necessaria, perché deturperebbe il paesaggio e cambierebbe irreparabilmente il volto di un'area che andrebbe, invece, salvaguardata e valorizzata.  La zona, infatti, è un sito di interesse archeologico dove i saggi eseguiti hanno evidenziato la presenza di sepolture superficiali, un muro di conci  e stratificazioni rivelatrici di frequentazione umana nei secoli passati.
Purtroppo nel novecento, troppo spesso a Larino si è costruito, per la scarsa sensibilità dell'epoca, in zone archeologiche, rovinando un patrimonio millenario.
Quanta cultura e quanta arte andranno sprecate, quante occasioni di lavoro sostenibile perse e quante risorse storiche, turistiche e ambientali non potranno più essere valorizzate come meritano?
E' questa la lezione che le istituzioni vogliono dare alle nuove generazioni ?
La nostra scuola, l'unico Istituto Tecnico Agrario della regione, vorrebbe continuare a formare i ragazi, nella maniera migliore e più efficace, così come ha sempre fatto nella sua lunga storia.
Una realtà che, in maniera lungimirante, veniva  istituita in Molise nel 1958 per creare tecnici che potessero migliorare la nostra agricoltura.
Ma per fare ciò, la scuola deve garantire agli studenti la possibilità di svolgere quotidianamente le attività pratiche degli insegnamenti agrari portando gli allievi, in pieno campo, a toccare con mano i processi e i risultati delle attività  studiate in classe.
Il  Villino Petteruti-Romano con i suoi terreni di proprietà provinciale è, sicuramente, il luogo ideale dove poter situare la nostra scuola. Gli studenti avrebbero i terreni sufficienti per poter compiere le loro attività tecnico-pratiche senza costi aggiuntivi per l'ente provinciale.
Il Villino, se adeguatamente recuperato, potrebbe ospitare gli uffici amministrativi e parte delle aule - come avveniva prima del sisma del 2002 - mentre i restanti spazi didattici, con laboratori e palestra potrebbero essere  posti in un nuovo edificio nelle sue immediate vicinanze, su terreni dove non ci sono né reperti archeologici, perché già indagato, né problemi di dissesto idrogeologici come si risulta dalla carta aggiornata della protezione civile.
In questo modo si avrebbe un notevolissimo risparmio per la pubblica amministrazione sia per la riduzione volumetrica dell'edificio da progettare e realizzare, sia perché si utilizzerebbe del suolo che è di proprietà della provincia evitando gli esborsi di un esproprio.
La scelta, inoltre, rivaluterebbe un’intera area posta fra il Centro Storico di Larino ed il Pian San Leonardo rivitalizzando il tessuto urbano intorno alla stazione ferroviaria.
Inoltre si restituirebbe a Larino un edificio Liberty, restaurato, di pregevolissimo valore storico-architettonico rendendolo fruibile alla parte migliore della comunità, i suoi giovani.
Per tutti questi motivi, Le chiediamo di ripensare le scelte che in questi giorni, è proprio il caso di dirlo, si stanno mettendo in campo.
Signor Presidente, la sfida è sulla formazione di una nuova generazione migliore della precedete; sfida alla quale siamo certi Ella non si sottrarrà.

Con i migliori saluti, gli
                                                Ex  ALLIEVI  dell’ISTITUTO  TECNICO  AGRARIO



lunedì 16 aprile 2012

UNA SCELTA CHE DISORIENTA PER LA SEDE DELL'ISTITUTO TECNICO AGRARIO

In queste ore si apprende che l'esecutivo di Palazzo Magno, pensando di venire incontro alle esigenze dei ragazzi e del personale scolastico, avrebbe dato il via ad un progetto preliminare teso a creare un polo scolastico, ubicando il nuovo Istituto Agrario in contrada Cappuccini.
In realtà sulla localizzazione del nuovo edificio scolastico le indicazioni sono esattamente di segno opposto poiché in zona Cappuccini mancano i terreni necessari per l'attività didattica tipica di tale scuola. Infatti il corpo docente, gli studenti e gran parte della popolazione sono favorevoli ad una soluzione che preveda la costruzione della nuova sede nell'area di proprietà della Provincia in adiacenza al Villino Petteruti Romano, sede storica dell'Istituto Agrario.

La dirigenza dell'istituto, da sempre, ha sostenuto con forza tale tesi. Ricordiamo che il compianto Dirigente Scolastico, Prof. Giovanni Luccitelli, con tenacia confutò i presunti impedimenti archeologici, sismici, idrogeologici con uno studio puntuale, fra l'altro elaborato dai docenti e dagli studenti dello stesso istituto.
Anzi gli studenti si sono anche dilettati a progettare la loro scuola con delle tavole che sono state sottoposte all'Amministrazione Comunale e a quella Provinciale dell'allora presidente D'Ascanio.
L'amministrazione Comunale ha, più volte, garantito il suo sostegno al progetto dei giovani studenti dell'ITAG di Larino non facendo mancare una sua deliberazione favorevole all'edificazione sul sito originario e, solo, in subordine in località Cappuccini. Ha avuto un ripensamento, come il comunicato stampa della Provincia farebbe pensare, o cos'altro?
L'Istituto Agrario ha una sua tipicità che spesso, in buona fede, viene dimenticata da chi è chiamato a fare delle scelte che lo riguardano.
Le Scuole Agrarie fanno della ricerca il loro punto di forza la quale, però, necessita della continua verifica, c.d. in Pieno Campo, dei risultati raggiunti.
Potrà sembrare strano, ma più che della “compagnia” di un polo scolastico, l'Istituto Agrario ha bisogno della “solitudine” della campagna!
Senza parcelle sperimentali, semenzai, serre, frutteti, vigneti ed oliveti l' Istituto Agrario da fucina di tecnici ed operatori dell'agricoltura si trasformerebbe in un mero diplomificio nozionistico alla lunga destinato a chiudere per carenza di iscrizioni.
Chi vorrà frequentare una scuola che non può dare la necessaria formazione tecnico-pratica?
Se la bellissima idea di creare nell'azienda agraria della scuola, sita nelle Piane di Larino, un Campus affiancando all'ITAG, un Convitto e l'Università dell'Olio e dell'Olivo è, oggi, difficilmente praticabile per il periodo di austerity e ristrettezze economiche che stiamo attraversando, almeno bisogna consentire agli studenti di poter svolgere adeguatamente le attività didattiche.
L'ITAG costruito affianco al Villino Petteruti Romano oltre a garantire la campagna sufficiente per la didattica, diverrebbe una cerniera tra il Pian San Leonardo ed il Centro Storico, recuperando i terreni prossimi al Vallone della Terra che potrebbero diventare fruibili, come area verde, per l'intera comunità larinese.
Infine, non va sottovalutato il risparmio di costi e di tempi per la pubblica amministrazione poiché, a differenza dei terreni siti in zona Cappuccini, non si dovrebbe procedere ad esproprio.

Il Coordinatore Provinciale di SEL
VINCENZO NOTARANGELO

sabato 14 aprile 2012

PRONTA LA NUOVA SEDE?

Il Presidente della Provincia di Campobasso Rosario De Matteis comunica che l’esecutivo di Palazzo Magno ha approvato il 12 aprile la costruzione della nuova sede del polo scolastico di Larino. Si tratta del progetto preliminare generale e del primo lotto che sono successivi alle richieste delle istituzioni scolastiche derivanti dagli eventi sismici e del Municipio frentano. In pratica dopo le delibere ed intese col Comune di Larino,la Provincia ha inserito l’istituzione di un polo scolastico nel programma triennale delle opere pubbliche, una struttura dunque in grado di unificare l’istituto per Geometri e l’istituto Tecnico Agrario, in contrada Cappuccini. Il costo complessivo si aggira sui 3,7 milioni di euro a valere sul trasferimento fondi dalla Regione nell’ambito del programma di attuazione post sisma degli istituti scolastici di competenza provinciale. “Un intervento che il Comune di Larino, i ragazzi ed il personale della scuola si aspettano da tempo e che noi – ha dichiarato il presidente De Matteis – abbiamo inteso avviare convinti sia della necessità che della possibile e fattiva interazione delle due differenti scuole superiori. Lavori ai quali la stessa Sovrintentenza per i Beni archeologici ha dato parere favorevole qualche mese fa, in virtù di una richiesta di verifica preventiva. L’importo complessivo è pari a 5,5 milioni, di cui 3,7 per il primo lotto. Esso prevede sostanzialmente la realizzazione del corpo delle aule didattiche (ben 15), degli uffici amministrativi, spazio per i servizi collegati con corpi scala e disimpegni orizzontali, altri locali amministrativi in posizione bari centrata ed i laboratori, realizzati nella parte terminale dello stabile. Una Provincia che quindi dà risposte e si mobilita sul territorio e che agisce nell’interesse collettivo”.

Articolo tratto da http://www.ilponteonline.it/