Catania in esclusiva: niente strappi sull’uso dei fitofarmaci
Proseguendo nella sua opera di informazione su un tema importantissimo per il
lavoro degli agricoltori nei prossimi anni, quello del recepimento della
direttiva comunitaria sull’uso sostenibile degli agrofarmaci, L’Informatore
Agrario ha posto al ministro Mario Catania alcune domande sui principali temi in
discussione: dagli oneri a carico degli agricoltori, ai vincoli in alcuni casi
troppo rigidi. La nuova normativa, dice il ministro, garantirà la sicurezza
degli operatori e la tutela della salute senza introdurre inutili gravami
burocratici sulle imprese agricole e per garantire i controlli funzionali su
macchine e attrezzature si sta lavorando sulla riorganizzazione e sul
potenziamento del servizio in tutte le regioni. La bozza del Pan, il Piano di
azione nazionale, ricorda Catania, è comunque disponibile sul sito del Mipaaf e
fino al 31 dicembre sarà possibile inviare osservazioni e suggerimenti di
modifica.
La terra coltivata non è una rendita
Secondo l’Accademia dei georgofili «i terreni agricoli coltivati costituiscono un bene strumentale, sempre più prezioso e insostituibile, che va progressivamente riducendosi anche per la crescente urbanizzazione delle campagne, con una cementificazione irreversibile. Ai fini fiscali non possono essere considerati patrimonio da rendita, ma come uno dei tanti strumenti indispensabili per conseguire un reddito da lavoro».
Secondo l’Accademia dei georgofili «i terreni agricoli coltivati costituiscono un bene strumentale, sempre più prezioso e insostituibile, che va progressivamente riducendosi anche per la crescente urbanizzazione delle campagne, con una cementificazione irreversibile. Ai fini fiscali non possono essere considerati patrimonio da rendita, ma come uno dei tanti strumenti indispensabili per conseguire un reddito da lavoro».
Sull’Imu serve certezza
«I produttori devono sapere quanto pagare di Imu agricola, il Governo rispetti gli impegni assunti». Lo chiede il presidente della Cia, Giuseppe Politi, in una lettera inviata al sottosegretario all'economia, Vieri Ceriani, preoccupato per la «babele» di decisioni adottate dai Comuni, alcuni dei quali hanno portato l'aliquota al livello più alto (10,6 per mille) sui terreni agricoli. Aliquote che, spiega la Cia, non possono però ritenersi definitive in quanto il Governo ne ha stabilito l'eventuale revisione entro il 10 dicembre, sulla base dell'andamento del gettito Imu della prima rata e delle risultanze dell'accatastamento dei fabbricati rurali i cui termini scadono il 30 novembre.
«I produttori devono sapere quanto pagare di Imu agricola, il Governo rispetti gli impegni assunti». Lo chiede il presidente della Cia, Giuseppe Politi, in una lettera inviata al sottosegretario all'economia, Vieri Ceriani, preoccupato per la «babele» di decisioni adottate dai Comuni, alcuni dei quali hanno portato l'aliquota al livello più alto (10,6 per mille) sui terreni agricoli. Aliquote che, spiega la Cia, non possono però ritenersi definitive in quanto il Governo ne ha stabilito l'eventuale revisione entro il 10 dicembre, sulla base dell'andamento del gettito Imu della prima rata e delle risultanze dell'accatastamento dei fabbricati rurali i cui termini scadono il 30 novembre.
Via libera ai fondi europei per il terremoto
La conferma a quanto deciso dai 27 Paesi Ue la scorsa settimana è venuta oggi:
Il Consiglio affari generali ha dato il suo via libera formale allo
stanziamento di 670 milioni di aiuti per l'Emilia-Romagna colpita dal terremoto
dello scorso maggio. Nei giorni precedenti alcuni Paesi avevano sollevato
obiezioni in merito e per questo l’Italia, per bocca del premier Mario Monti,
aveva chiesto, ottenendolo, il sostegno del presidente della Commissione Barroso
e a quello dell’Europarlamento Schulz.
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